Ricerca Aree Archeologiche e Tesori Nascosti

Alla ricerca dei tesori nascosti!

Ricerca Aree Archeologiche con Poseidon: grazie alla nostra tecnologia siamo in grado di individuare, in modo non invasivo, la presenza di aree archeologiche, presenza di ordigni bellici e e persino scoperta di cavità o gallerie sotterranee attraverso la differenza di consistenza del terreno con eventuali pietre di tombe, muri perimetrali, ecc che ci permettono di individuare manufatti e/o lavori realizzati nel sottosuolo.

La Tecnologia Poseidon inventata da Sergio Marchettini (macchina regolarmente brevettata) unita alla professionalità e all’idea del pilota di elicotteri con oltre 35 anni di volo tra Esercito, Polizia di Stato ed ora pilota del 118 dell’eliambulanza, Vincenzo Orso ha permesso di fornire un servizio unico.

Sfruttando i principi dell’elettromagnetismo, attraverso una sonda che viene montata su un drone, che sorvola grandi quantità di terreno, le onde elettromagnetiche generate a bassissima frequenza penetrano in profondità nel terreno fino ad 200 metri (fino a 1800 con ulteriori apparecchiature in supporto alla tecnologia citata) urtando tutto ciò che incontrano. Ad ogni differenza di densità degli strati di terreno corrisponde una risposta che risale in superfice, anomalie elettromagnetiche, che vengono captate dal drone che attraverso un segnale Bluetooth invia i dati alla macchina che in tempo reale, facendo comparire dei punti sulla cartina, mette in evidenza le anomalie elettromagnetiche presenti sul terreno.

In questi punti segnalati siamo in grado di fornire una mappatura dettagliata delle caratteristiche del sottosuolo grazie all’utilizzo di una macchina attaccata alla cinta con la quale effettuiammo un sopralluogo dei punti indicati per effettuare una risonanza magnetica ortogonale del terreno. In pratica, ogni 3 metri viene mandato un segnale che arriva fino a 200 metri di profondità e poi torna indietro. Questa operazione viene effettuata lungo un corridoio di circa 1.50 – 1.80 cm di larghezza e 100 metri di lunghezza al fine di ottenere un grafico colorato su ordinate (metri di profondità) e ascisse (i metri percorsi sul piano di calpestio) dove è possibile capire cosa è presente sotto i nostri piedi.

Nelle due foto in alto il Sistema Poseidon® ha riscontrato la presenza di un antico cimitero abbandonato e ricoperto da circa un metro e mezzo di terreno da coltivazione. Le parti in blu evidenziano le zone più profonde delle tombe, mentre le parti rosse potrebbero essere le strutture di una piccola cappella dei nobili proprietari

Per coprire una superfice di 50 ettari ci vogliono circa 4 ore di lavoro sul posto, mentre per l’elaborazione elettronica per la realizzazione del grafico ci vogliono circa 2 giorni lavorativi. Una volta finito il lavoro viene consegnata al committente una relazione tecnica.

Nella quotidianità operativa i servizi maggiormente richiesti sono la ricerca di aree archeologiche, presenza di cavità o gallerie sotterranee.

Come viene svolta una ricerca di aree archeologiche?

La ricerca di aree archeologiche coinvolge un processo complesso che comprende diverse fasi. Di seguito viene descritto un tipico processo di ricerca archeologica:

  1. Individuazione: La prima fase coinvolge la individuazione di potenziali aree archeologiche. Questo può essere fatto attraverso una varietà di metodi, come la ricerca bibliografica, l’analisi delle mappe storiche, la consultazione di fonti documentarie o l’uso di tecnologie avanzate come la telerilevazione e l’imaging satellitare. I nostri strumenti sono in grado di rilevare se c’è qualcosa di anomalo e in qualche posizione e profondità.
  2. Esplorazione preliminare: Una volta individuate le potenziali aree archeologiche, viene effettuata un’esplorazione preliminare sul campo. Questa fase può includere sopralluoghi visivi, indagini superficiali e ricerche geofisiche non invasive per individuare tracce di strutture o reperti sepoliti nel terreno. L’obiettivo è ottenere un’idea generale dell’area e determinare se sia necessario procedere con indagini più dettagliate.
  3. Scavo archeologico: Se l’esplorazione preliminare fornisce evidenze di un potenziale sito archeologico significativo, si procede con lo scavo archeologico. Questa fase richiede una pianificazione attenta, che include la definizione delle aree di scavo, l’identificazione degli obiettivi di ricerca e la determinazione delle tecniche di scavo appropriate. Gli scavi archeologici possono variare in dimensioni e durata, a seconda dell’entità del sito e delle risorse disponibili.
  4. Registrazione e documentazione: Durante lo scavo, viene effettuata un’accurata registrazione e documentazione di tutti i reperti e le strutture rinvenuti. Ciò può includere fotografie, disegni, misurazioni precise, annotazioni dettagliate e l’uso di tecnologie come i sistemi informativi geografici (GIS). La documentazione è essenziale per una corretta interpretazione dei dati archeologici e per consentire ulteriori analisi e studi.
  5. Analisi dei reperti: Una volta che i reperti sono stati recuperati durante lo scavo, vengono sottoposti a un’analisi approfondita in laboratorio. Questa fase può coinvolgere la pulizia, la classificazione, la datazione e l’interpretazione dei reperti allo scopo di comprendere meglio la cultura e la storia del sito.
  6. Interpretazione e pubblicazione: L’interpretazione dei dati archeologici è un processo critico che coinvolge l’analisi e la sintesi delle informazioni raccolte durante lo scavo. Gli archeologi cercano di comprendere il significato e il contesto storico dei reperti e delle strutture rinvenute. I risultati delle ricerche vengono poi pubblicati in articoli scientifici, rapporti o monografie per la diffusione delle conoscenze ottenute.

È importante sottolineare che ogni ricerca di aree archeologiche può variare a seconda del contesto specifico, delle risorse disponibili e degli obiettivi di ricerca. Inoltre, è fondamentale condurre le ricerche archeologiche nel rispetto delle norme etiche e legali, così come garantire la conservazione e la tutela dei reperti e dei siti archeologici.

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